venerdì 15 giugno 2012

Bici+Bus la mobilità per allentare la crisi


COMUNICATO STAMPA:

La campagna Mobilitiamobici promossa dalla Polisportiva Ancona Social Club con in movimento #salvaiciclisti, sostenuta da associazioni, cittadini, comitati territoriali, inoltra il seguente comunicato:

Per intraprendere la strada della mobilità sostenibile, rafforzandone quella ciclabile, con un elevato incremento di cittadini nella città si muovono utilizzando la bicicletta come mezzo di trasporto urbano, la campagna mobilitiamobici nelle proposte depositate sia in audizione comunale, sia negli uffici dell'assessore alla mobilità Tamara Ferretti, ritiene prioritaria e sempre più necessaria l'attuazione del trasporto intermodale ovvero il "bici+bus".
Il rilancio della bicicletta in un contesto di crisi economica è uno strumento a cui è dovuta un'attenzione particolare per diversi aspetti. Quello economico è senz'altro tra i maggiori, è di questi giorni che il calcolo fatto da Paolo Pinzuti nel Fatto quotidiano evidenzia come un lavoratore medio destina il 37% del proprio stipendio al mantenimento dell'automobile. Questo dato è particolarmente inquietante se si pensa che molti Km che vengono percorsi sono su brevi tratti stradali, specialmente nei centri urbani.
Riteniamo che oltre l'aspetto economico possiamo affrontare in maniere seria le problematiche legate all'inquinamento con l'applicazione del trasporto combinato, con prezzi irrisori e un vantaggio per tutti i cittadini della nostra città. Per applicare il sistema del trasporto intermodale, basta intervenire nel regolamento della ConeroBus, modificandone alcuni aspetti, che sicuramente portano vantaggio per il trasporto pubblico sotto l'aspetto occupazionale, se ciò è sostenuto dagli amministratori pubblici, incentivandone il sistema.
Il bici+bus è parte della mozione del consigliere Diego Urbisaglia e Diego Quattrini che hanno accolto le istanze della campagna Mobilitiamobici, elaborando questa, con altri punti che abbiamo proposto in materia della mobilità ciclabile, come le Zone 30, i dissuasori di velocità nelle scuole e nei quartieri residenziali, al fine di favorire e tutelare il cittadino che si muove nella città con la bicicletta.

Riteniamo opportuno che utilizzare la bicicletta per brevi spostamenti, combinandola con i mezzi pubblici, la città ne trae enormi vantaggi, preservando la salute dell'intera collettività, decogestionando il traffico motorizzato senza spendere ulteriori soldi per costruire strade. Per realizzare ciò, chi sceglierà di muoversi in questa maniera dovrà trarne vantaggi anche su come sceglie di mobilitarsi per raggiungere la scuola o il posto di lavoro, magari con un biglietto a tariffa ridotta, partendo già da subito con il consentire il carico di biciclette pieghevoli, e di due normali sulle risalite più ripide della città.

giovedì 14 giugno 2012

A MONTI


Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Prof. Mario Monti,
Abbiamo molto apprezzato la nota con cui Lei il 14 maggio scorso ha dato sostegno alle istanze della campagna #salvaiciclisti sottolineando i vantaggi economici derivanti dall’uso della bicicletta in ambito urbano e definendo la bicicletta come “mezzo di trasporto “intelligente”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia a livello economico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto non meno rilevante, per la salute degli individui.”
Infatti, in questo periodo di crisi economica, per ridurre i costi derivanti dalla mobilità, molte persone fanno sempre più ricorso all’uso della bici, anche per andare al lavoro.
Purtroppo nel nostro Paese coloro che decidono di utilizzare la bici per recarsi al lavoro, si trovano a confrontarsi con una legislazione che, non solo non incentiva, ma addirittura penalizza chi utilizza questo mezzo di trasporto. In Italia, in caso di sinistro durante il percorso casa-lavoro effettuato in bicicletta, l’INAIL riconosce al lavoratore lo status di “infortunio in itinere” “purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l`utilizzo era davvero necessario” [nota INAIL].
Mentre nel resto d’Europa l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro è sistematicamente incentivato e promosso, in Italia il lavoratore che decide di spostarsi senza inquinare e senza creare traffico, non solo non riceve alcun incentivo, ma deve farlo a proprio rischio e pericolo e senza tutele.
Allo scopo di mettere fine a questo anacronismo è in corso una campagna promossa dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) che chiede la modifica dell’art. 12 del D.Lgs. 38/2000 e di aggiungere al testo attuale la frase: “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico”, esattamente come previsto per il lavoratore che si reca al lavoro a piedi.
La proposta della FIAB ha già raccolto oltre diecimila firme e ricevuto parere favorevole da parte di ben tre Regioni, tre Province e sedici Comuni tra cui Milano, Bologna e Venezia che ravvisano grande imbarazzo nel chiedere ai concittadini e ai propri dipendenti di usare la bicicletta senza poter garantire nel contempo adeguate tutele.
Con la presente chiediamo a Lei, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e ai Presidenti di Camera e Senato di voler intervenire al più presto per porre fine a questa discriminazione che non ha eguali in Europa e di accogliere questa proposta di modifica legislativa.
Per ulteriori informazioni sul tema dell’infortunio in itinere per il pendolare in bicicletta, Le segnaliamo il sito internet www.bici-initinere.info che è stato predisposto allo scopo di diffondere consapevolezza rispetto a questa campagna.
Confidando in una sua pronta risposta e auspicandoci condivisione nel merito,
cogliamo l’occasione per salutarla cordialmente

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Se anche tu ritieni che chi si reca al lavoro in bicicletta non debba essere vittima di discriminazioni invia questa lettera direttamente al Presidente del Consiglio, al Ministro competente e ai Presidenti di Camera e Senato: e.olivi@governo.itgabinettoministro@mailcert.lavoro.gov.itfini_g@camera.it;schifani_r@posta.senato.it.
Inoltre puoi contribuire alla diffusione di questa iniziativa attraverso il tuo blog, il tuo sito internet oppure attraverso il tuo account di Facebook o di Twitter.

venerdì 1 giugno 2012

UN GUADAGNO COLLETTIVO

Continua senza sosta, a colpi di pedale la campagna Mobilitiamobici che trova sempre più consensi tra l'associazionismo locale, e le istituzioni. Dopo aver presentato l'audizione della campagna locale e del movimento #salvaiciclisti in consiglio comunale sulla mozione in corso, abbiamo avuto un'incontro con l'assessore Tamara Ferretti su come realizzare nella nostra città una mobilità ciclabile. Le richieste sono state semplici come una bicicletta, perchè le nostre richieste sono basate su due principali aspetti: tutelare il cittadino che si muove in bicicletta con interventi a basso costo, il secondo è quello di divulgare l'utilizzo di questo straordinario mezzo a due ruote tra i cittadini.

In questo post non elenchiamo le richieste che abbiamo presentato, perchè le trovate nel post precedente, ma vogliamo elencare chi ci guadagna con questa campagna:

Ci guadagnano tutti/e gli abitanti della nostra città, perchè applicare i punti che abbiamo presentato significa ampliare la diffusione della bicicletta nella città, si abbattono le salite ripide tramite il bici+bus, si è più sicuri quando si utilizza la bicicletta con le zone 30 e i dissuasori di velocità con la conseguenza di ritrovarsi una città meno caotica, più vivibile, meno trafficata dai mezzi motorizzati.

Ci guadagnano tutti/e gli utenti dei mezzi pubblici, perchè trovandosi una città meno congestionata dal traffico, si favoriscono la fluidità dei mezzi pubblici.

Ci guadagnano tutti i bambini che si ritroveranno una città meno trafficata e più vivibile, in cui le mamme e i papà non avranno sempre l'ansia di aver paura del traffico motorizzato.

Ci guadagnano i cittadini che ancora utilizzano l'automobile, perchè dovranno prestare più attenzione a dove parcheggiano un mezzo privato nel suolo pubblico, ma appena scendono avranno una città più a misura di persona.

Ci guadagna l'amministrazione comunale (cioè tutti/e noi) perchè si ridurranno i costi di mantenimento delle strade.

Ci guadagna nuovamente tutti/e gli abitanti perchè meno mezzi motorizzati ci sono in circolazione, più le strade saranno libere e meno pericolose.

E ancora ci riguadagnano tutti i cittadini perchè andare in bici si pratica movimento fisico gratuito, si riducono i costi del mantenimento dell'automobile.

Sostenere la campagna MobilitiamoBici ci guadagna l'intera collettività!

Sostengono la campagna:
Redazione Urlo, Comitato territoriale UISP, Ambasciata dei Diritti Ancona, Comitato territoriale Acqua Bene Comune, SPA La Cupa, Comitato famiglie "Il Rospo", Circolo Equo&Bio, Ingegneria senza Frontiere Ancona, Gruppo Ancona in Transizione, e tanti cittadini che utilizzano la bicicletta nella città e tutti i sostenitori su FACEBOOK